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27 MARZO 2011 - CULTURA, SE DURA... NON MUORE





“CULTURA, SE DURA... NON MUORE”
in occasione della giornata mondiale del Teatro 27 marzo 2011.

Appello degli artisti abruzzesi contro i tagli alla cultura e l’azzeramento della legge regionale n. 56 per la promozione culturale

MANIFESTAZIONE A PESCARA
PIAZZA 1° MAGGIO
h. 11,00 

Invitiamo tutti a partecipare, vestiti di nero con occhiali scuri e sedia o sgabello pieghevole dei fiori colorati.

Ore 11.00   partenza  da p.zza Primo Maggio, (davanti ai giardinetti) ci fermiamo e depositiamo la corona  dove nel 1963 fu abbattuto il Teatro Pomponi, attraversiamo piazza Salotto a rallenty e arrivati in Corso Umberto ci sediamo allineati su due file per fare immobili "la veglia funebre allo spettacolo"  

Ore 12.30 flash mob
Azioni:
 - ci avviciniamo alle persone già sedute su due file in corso Umberto
 - ci sediamo con la sedia pieghevole, allineati ad una delle due file
 - a partire da un segnale che danno gli artisti restiamo in silenzio per 3 minuti




La cultura in Italia sta vivendo una crisi senza precedenti La produzione e la diffusione dell’Arte, dello Spettacolo e della Cultura sono un valore fondamentale per qualsiasi società evoluta in senso etico. La produzione e la diffusione dell’Arte, dello Spettacolo e della Cultura sono un valore fondamentale per qualsiasi società. Mentre altri paesi europei, in un momento di crisi mondiale come questo, aumentano gli investimenti per la cultura, l’istruzione, ed il sociale, l’Italia riduce gravemente i finanziamenti a questi
settori che danno lavoro ad un’innumerevole quantità di operatori , professionisti e maestranze. Senza considerare l’impoverimento educativo ed etico che questa situazione arreca alla nostra società.

In Italia, dove negli ultimi anni, lo spettacolo dal vivo, con il suo patrimonio di esperienze e professionalità, ha perso quasi il 50% del Fondo Unico dello Spettacolo adottato nel 1985, gli organizzatori, gli artisti e i lavoratori dello spettacolo manifestano l’estrema difficoltà di continuare ad offrire alla collettività un servizio culturale e sociale qualificato, artisticamente significativo e corrispondente alle esigenze di un paese civile.

Una politica che non dedica attenzione alla “Cultura”, che non promuove e non sostiene la ricerca, i progetti culturali, la tradizione o la sperimentazione, riducendo gli investimenti nello spettacolo, o annullandoli, è pericolosamente miope.

Una Regione come la nostra,
− ha tagliato negli ultimi anni i fondi per la Promozione Culturale e AZZERATO oggi,
per il 2011, qualsiasi dotazione finanziaria per la legge regionale n. 56

− ha distribuito in modo del tutto arbitrario i fondi di leggi di settore come la legge 15 (da 38 associazioni ed enti del 2000 a 61 del 2004 senza aumentare il fondo a disposizione in modo progressivo e senza rispettare le norme della legge stessa: cinque anni di accertata attività, stabilità ed efficienza, qualificata programmazione artistica riconosciuta a livello regionale…), e la legge 43 (nel 2010 assegnati per Provincia : L'Aquila € 98.300,Chieti € 101.550, Pescara € 63.000, Teramo € 236.300)

Uno Stato come il nostro,

• considera la Cultura una spesa e non un investimento
• “Con la cultura non si mangia” (Tremonti)
• Al contrario, come molti paesi evoluti hanno compreso, la Cultura, il Cinema, lo Spettacolo
dal vivo possono produrre ricchezza e creare posti di lavoro.

Nel resto del mondo, cultura, spettacolo e turismo sono considerati una risposta attiva persino alla crisi economica. La maggior parte dei paesi europei sta investendo nella cultura e aumentando i finanziamenti. La Francia ha aumentato di 100 milioni la dotazione al settore, mentre in Italia il governo ha ridotto del 23% dal 2008 al 2009 la dotazione al Ministero competente.


DATI 2011:
Parte del PIL destinato alla Cultura
Media Europea 1,4
Italia
0,6 (2009) 0,18 (2011)

Italia 258 milioni di euro con variazione in 400 milioni in data 24 marzo
Francia 8444 milioni
Germania 8000 milioni
Gran Bretagna 5100 milioni

Si abbatte in questo modo un pezzo dello stato sociale, si incide negativamente su un diritto di cittadinanza e si rinuncia ad uno dei comparti economici chiave per ridare competitività all’Italia nello scenario internazionale.
Infatti, quello dell’industria culturale è un settore vitale, nel quale operano imprese sane e produttive che danno lavoro a centinaia di migliaia di lavoratori. La domanda culturale è costantemente in crescita ed ha dimostrato di resistere alla generale caduta dei consumi anche nei momenti di maggiore crisi. Tutto questo fermento rischia di essere disperso se non si torna ad investire in un settore che può essere determinante per rilanciare uno sviluppo duraturo e sostenibile dell’economia nazionale.
Tutto ciò, inoltre, in paradossale contrasto con il momento storico che il Paese sta celebrando: il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, nella quale la cultura è riconosciuta come elemento centrale nella definizione dell’identità nazionale"

Nonostante il recentissimo reintegro del FUS, gli Artisti abruzzesi mostrano grande preoccupazione e dissenso per una situazione che resta comunque grave, per una strategia delle risorse che non tiene conto delle nuove leve di artisti non mettendoci in condizione di offrire loro adeguate misure di sostegno e di opportunità ( vedi gli innumerevoli artisti, musicisti, danzatori,attori che hanno lasciato in questi ultimi anni l’Abruzzo per altre città italiane ma soprattutto europee).

una immediata variazione di Bilancio per reintegrare i fondi della legge Regionale 56, in maniera consona ad un sostegno CIVILE del mondo della produzione artistica l'abbandono della politica clientelare, individuando le realtà artistiche locali sane, valide e riconosciute nazionalmente e internazionalmente.

l'agevolazione e l’inserimento degli artisti abruzzesi nel contesto internazionale, evitandone l’esodo, anche attraverso leggi europee e coinvolgimentoi del mondo dell'imprenditoria (ad es. promuovendo la defiscalizzazione delle sponsorizzazioni)

il RISARCIMENTO delle realtà, riconosciute valide artisticamente che, nonostante i tagli e gli azzeramenti di finanziamenti di questi ultimi anni, hanno continuato con passione e determinazione a lavorare nella FORMAZIONE, PRODUZIONE e PROMOZIONE ARTISTICA e CULTURALE nella nostra Regione.

ARTISTI E GRUPPI CHE ADERISCONO: Deposito dei Segni – Gruppo Alhena – L'Arte del Teatro – Espace promozione culturale – Le Funambole – MagLab – No Hay Banda -Baobab – Globster
– Dulzura Teatro – La gallina camminante -– Laboratorio Danza – ArtLab – Il Circo della Luna – Classe Mista – Arterie Cirt –Arterie Teatro Cirt - VDA Teatro, Piccoli Idilli, Eccentrici Dadarò Mentelocale – Ass. Margaret Fuller - Movimentazioni - Soha giovani cittadini attivi - Coordinamento autonomo insegnanti di Pescara e provincia - AssOdeonTeatro - Teatro del Krak, - Accademia dello Spettacolo - Associazione culturale “Amici del Teatro” - Associazione teatrale Compagnia Teatro Vittoria - Sebastiano Nardone (attore, regista) - Rete delle Associazioni ortonesi - Casa Rocca Teatro, Compagnia Bersagli Mobili (ass. teatrale), Tea For Four (gruppo musicale).

La manifestazione aderisce alla giornata di protesta nazionale del teatro ragazzi italiano del
27 marzo 2011 “Vogliono fare la festa al teatro”.

“NESSUNA SOCIETA’ SOPRAVVIVE SENZA CULTURA”
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